Il 5 febbraio è stata pubblicata in Gazzetta europea la Direttiva (UE) 2023/2668 che di fatto porterà in due anni ad un drastico taglio dei livelli di esposizione all’amaianto attualmente tollerati. La Direttiva Europea 2665 del 2023 si concentra sulla protezione dei lavoratori che potrebbero essere esposti a questa sostanza pericolosa durante il loro lavoro quotidiano.
La Direttiva (UE) 2023/2668 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 novembre 2023, modifica la direttiva precedente (2009/148/CE) sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro e di fatto porterà ad un drastico abbattimento dei livelli attualmente tollerati.
Entro il 21 dicembre 2025 gli Stati membri dovranno recepire la Direttiva nella legislazione nazionale.

L’amianto, una volta ampiamente utilizzato in vari settori industriali e edilizi, è oramai noto per i suoi effetti devastanti sulla salute umana. L’amianto è, infatti, una sostanza cancerogena estremamente pericolosa, la cui presenza è un problema in diversi settori, come l’edilizia, le ristrutturazioni e la lotta agli incendi. È di gran lunga la principale causa di cancro legato al lavoro: il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri dell’UE è legato all’esposizione all’amianto.

La Direttiva 2023/2668, entrata in vigore il 20 dicembre 2023, intende inasprire la legislazione comunitaria a maggior tutela dei lavoratori dai rischi dell’amianto, puntando da un lato all’abbassamento dei livelli di esposizione, dall’altro un metodo più moderno e sensibile per il conteggio delle fibre di amianto. A seguito del recepimento da parte degli Stati membri (entro il 21 dicembre 2025) e fino al 20 dicembre 2029 il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà pari a 0,01 fibre per cm3, dieci volte più basso di quello attuale; in seguito sono previste due fasce di esposizione sulla base della tecnologia impiegata per effettuare la misurazione.

Il Governo italiano è stato tra i primi a recepire la direttiva europea, È stata pubblicata, infatti, nella Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio 2024, n. 46, la Legge del 21 febbraio 2024, n. 15 di delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023.
Composta da 19 articoli e da un allegato, la legge delega l’esecutivo ad adottare, secondo i termini, le procedure e i princìpi e criteri direttivi di cui agli articoli 31 e 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, nonché quelli specifici stabiliti dalla legge stessa, i decreti legislativi per l’attuazione e il recepimento degli atti dell’Unione europea contenuti negli articoli da 3 a 19. Viene delegata al Governo anche la disciplina sanzionatoria di violazioni di atti normativi dell’Unione europea.

Il Governo italiano ora dovrà modificare la normativa vigente in modo da assicurare la corretta applicazione della direttiva UE, saranno aumentate le sanzioni e inasprite le pene, ma anche previsti obblighi formativi e informativi specifici per i datori di lavoro, tenendo conto di quanto sarà indicato in materia dalla comunità scientifica.

Cosa cambia con la nuova direttiva?
Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà pari a 0,01 fibre per cm3, dieci volte più basso di quello attuale. Cambiano anche i sistemi di misurazione e con questi i parametri da osservare. La misurazione effettuata con la microscopia elettronica (EM), rappresenta il metodo più moderno e sensibile per la rilevazione, in questo caso il limite massimo di esposizione non varierà, mentre scenderà fino a 0,002 fibre per cm3 (vale a dire 1/50 rispetto al limite attualmente in vigore!) nel caso di rilevazione effettuata con microscopia a contrasto di fase (PCM) – attualmente il metodo più usato.

La nuova direttiva prevede sin d’ora che entro il 31 dicembre 2028 la Commissione Europea valuti la possibilità di un ulteriore abbassamento dei valori limite.